Hera osserva l’universo al termine dell’era oscura
L’aspetto è piuttosto spartano, ma per chi è sulle tracce della riga a 21 cm dell’idrogeno neutro la sensibilità delle 350 antenne dello Hydrogen Epoch of Reionization Array (Hera), in Sud Africa, non ha rivali. E seppur ancora non pienamente operativo Hera ha già permesso agli scienziati del team – fra i quali Gianni Bernardi dell’Istituto nazionale di astrofisica – di avvalorare o scartare teorie sulla formazione delle prime stelle e galassie