Tintarella fatale per i neandertaliani
Il campo magnetico terrestre ha una notevole importanza per la vita sulla Terra, formando attorno al nostro pianeta uno scudo elettromagnetico che devia i raggi cosmici e tutte le particelle cariche, tenendo al riparo lo strato atmosferico di ozono, il quale, a sua volta, ci protegge dai peggiori effetti nocivi delle radiazioni ultraviolette solari.
Un nuovo studio interdisciplinare sostiene ora che fu proprio una caduta drastica dell’intensità del campo magnetico terrestre, avvenuta circa 40mila anni fa, a determinare indirettamente la rapida estinzione dell’Uomo di Neanderthal, a causa della scarsa protezione genetica di questi ominidi dalla radiazione ultravioletta, al contrario dell’Homo sapiens.
Intervista a Luigi Vigliotti, Cnr-Ismar, co-autore dello studio “The role of geomagnetic field intensity in late Quaternary evolution of humans and large mammals”, di J.E.T. Channell e L. Vigliotti, pubblicato su Reviews of Geophysics
Servizio di Stefano Parisini, Media Inaf
Crediti video: NASA Multimedia Science, CSCS (CH), CNR
MusicA: https://www.bensound.com