Fabio Franchini (SISSA di Trieste)
Intervista di Marco Malaspina del 02.12.2014
“La presenza di un computer quantistico creerebbe enormi problemi alla nostra società, almeno nella fase intermedia. Il problema è che, se avessi un computer quantistico utilizzabile", spiega Franchini, "potrei entrare nelle casseforti elettroniche di qualunque banca o governo. Questo è il motivo per cui molti governi investono tanto nella loro realizzazione, ma la speranza è che non riescano mai a ottenere una macchina abbastanza potente, almeno non prima che la nostra società sia riuscita a evolversi a sufficienza da non soffrirne”.
L'articolo abbinato a quest'intervista, Niente qubit senza fermioni di Majorana, è disponibile su Media INAF