Raggi cosmici dalle superbolle galattiche
Si chiamano storicamente raggi cosmici ma sono in realtà particelle - principalmente protoni – che viag-giano quasi alla velocità della luce. Escludendo quelli provenienti dal Sole, negli ultimi anni si è chiarito che una parte dei raggi cosmici viene prodotta dalle esplosioni di supernova, la cui onda d’urto può impri-mere alle particelle un’accelerazione 100 volte superiore a quella ottenibile nel più grande acceleratore di-sponibile sulla Terra.
Il telescopio spaziale per raggi X Chandra della Nasa ha ora trovato conferma di un’altra possibile sorgente di raggi cosmici osservando due superbolle di gas, larghe ciascuna migliaia di anni luce, localizzate nella galassia Ngc 3079, a circa 67 milioni di anni luce dalla Terra.
Le osservazioni in raggi X mostrano che un meccanismo naturale di accelerazione sta producendo particel-le ad altissima energia sui bordi di queste superbolle che infiocchettano il buco nero supermassiccio al cen-tro della galassia.
Superbolle che sono in qualche modo simili alle cosiddette “bolle di Fermi”, localizzate una decina di anni fa nella nostra stessa galassia, la Via Lattea. Gli scienziati ritengono che queste gigantesche formazioni siano, per così dire, un’effervescenza conseguente alla caduta di materia nel buco nero centrale, che provo-ca il rilascio di enormi quantità di energia sotto forma di campi magnetici e, appunto, di particelle accelera-te.
Servizio di Stefano Parisini, Media Inaf
Crediti video: NASA/CXC/A. Hobart
Musica CC BY: “Sunday Smooth”, Scott Buckley