Uno specchio che vale doppio per il Large Sinoptic Survey Telescope
È partito la scorsa settimana dalla fonderia dell’Università dell’Arizona, a Tucson negli Stati uniti, il lungo viaggio che porterà a destinazione lo specchio principale di LSST, il Large Synoptic Survey Telescope, che un consorzio di università statunitensi e la National Science Foundation stanno costruendo sul Cerro Pachón in Cile.
Lo specchio da 8 metri e mezzo di diametro, realizzato grazie a donazioni private di espo-nenti di Microsoft, ha una conformazione unica: l’anello esterno è il vero e proprio spec-chio primario, che rimbalza la luce su uno specchio secondario da 3 metri e mezzo, men-tre la parte più interna funge da specchio terziario da 5 metri, convogliando il fascio di luce sulla fotocamera centrale da oltre 3 gigapixel, la più grande e potente mai costruita.
La speciale progettazione del Large Sinoptic Survey Telescope, del costo complessivo at-torno ai 350 milioni di euro, lo rende in qualche modo simile a una sofisticata telecamera di sorveglianza. Grazie alla sua rapidità e sensibilità e al campo di vista da 3 gradi e mezzo, Lsst potrà riprendere l’intero cielo australe in sole tre notti di osservazione, riprendendo 200mila immagini per ciascuno dei dieci anni di operatività prevista.
La mappa dinamica di miliardi di stelle e galassie permetterà di studiare l’origine dell’energia e della materia oscura, e si potranno individuare asteroidi e supernove appena esplose.
Gli oltre 30 terabytes di dati che il telescopio registrerà ogni notte verranno resi disponibili online per tutti, sia studiosi che appassionati. E verranno utilizzati da Google per creare, notte dopo notte, una nuova, dettagliata mappa interattiva della volta celeste.
Servizio di Stefano Parisini, Media Inaf
Crediti video: University of Arizona, LSST, ESO, CNRS
Musica CC BY: “Ashes of a Fallen Year”, Scott Buckley