Tomografia di una strana stella con LBT
Anche per il grande telescopio binoculare LBT che si trova sulla sommità del Monte Graham in Arizona ed ha due specchi primari da otto metri di diametro che possono lavorare assieme come fosse un unico specchio da 12 metri, anche per un telescopio così potente - dicevamo - fotografare la su-perficie di una stella è impresa praticamente impossibile.
A meno di non ricorrere a un trucco che permette di trasformare una sequenza di osservazioni spettroscopiche in una mappa di temperature, una tecnica chiamata tomografia doppler. Proprio con questa tecnica, e grazie allo spettro-polarimetro Pepsi sviluppato dall’istituto di astrofisica di Postdam, in Germania, un gruppo di ricerca tedesco ha misurato la febbre di II Pegasi, una stella variabile molto attiva situata a circa 130 anni luce.
La superficie della stella è zeppa di zone più fredde, qui rappresentate in scuro, simili alle macchie solari ma migliaia di volte più grandi, ma presenta anche dei punti più caldi, in chiaro, che non assomigliano a nulla di quanto succede sul nostro Sole.
Grazie a osservazioni spettro-polarimetriche, i ricercatori sono riusciti anche a disegnare l’intricata mappa dei campi magnetici che si sprigionano dalla stella, scoprendo che le zone fredde hanno polarità positiva, mentre le macchie calde presentano polarità negativa o mista.
Gli autori del nuovo studio ritengono che la sorprendente coesistenza di zone più fredde e più calde sia dovuta a diversi fenomeni all’opera, dove dei flussi di plasma tra zone a polarità diversa vanno a riscaldare alcuni punti sulla superficie.
Servizio di Stefano Parisini, Media Inaf
Crediti video: University of Arizona, Mark Norris, Scott Adams, Arizona Alumni Ass.on
Musica CC BY: “Journeys”, Scott Buckley